2014
La nota scrittrice partenopea, Patrizia Rinaldi, appare nuovamente sulla scena letteraria con due nuove imperdibili novità: “Federico il Pazzo” (edito Sinnos) e “Rosso caldo” (edito E/O). Due nuove emozionanti storie, molto diverse in tutti i sensi tra loro, eppure con la stessa carica sensazionale, poichè dettata da una delle migliori voci italiane contemporanee. Difficile, infatti, descrivere in breve cosa si prova mentre si legge Patrizia. Ci proviamo magari introducendo queste sue ultime creature, nate nella stessa gestazione pur avendo un bacino di utenza completamente differente.
Per quanto riguarda “Federico il Pazzo” ricordiamo innanzitutto che nella prima stesura si intitolava Sono tornato a casa. Con questo, Patrizia ha vinto nel 2006 il Premio Pippi nella Categoria opere inedite. Protagonisti su cui vengono maggiormente puntati i riflettori, sono: Angelo, un giovane ragazzo che si appresta ad affrontare la terza media in una città diversa e in una scuola del tutto anomala, rispetto a quelle che ha frequentato in precedenza; Capa Gialla, un ripetente secolare ormai che sembra trovare l’apice del suo sfogo esistenziale nel bullismo; Giusy, una ragazzab che stran amente da grande sogna di fare il meccanico e Francesco, detto “Federico il pazzo” che con una strabiliante fame di libri pensa di essere altre persone e via dicendo. Un testo che di sicuro aiuta nella riflessione con molteplici tematiche a cui spesso, anche e soprattutto tra i banchi di scuola, si fatica a portare avanti. Magicamente illustrato da Federico Appel, merita di essere letto d’un fiato da bambini, ragazzi e perchè no, anche da adulti. Non vogliamo svelare altro…per cui vi lasciamo con una piccola dichiarazione dell’autrice e dell’illustratore:
“Federico il pazzo mi ha ricordato che conoscere il passato, le scritture, le storie e la storia nostra è l’economia sentimentale possibile per difendere la libertà di somigliarsi. “ Patrizia
“Illustrare Federico il pazzo è stato molto divertente e stimolante. Come già mi era capitato illustrando Il bambino che si arrampicò fino alla luna di David Almond, il testo, nella sua semplicità, offriva moltissimi spunti diversi e immagini sorprendenti. Ho dovuto solo seguire le parole di Patrizia e privilegiare i miei gusti del momento (vuoi disegnare un piccione? E disegna un piccione?) e il libro è venuto fuori da solo.” Federico
Per quanto concerne Rosso Caldo invece, a ritornare sono i personaggi già incontrati sulla strada di Blanca e di Tre numero imperfetto. Tutto procede con l’alternarsi di varie vicende nel commissariato di Pozzuoli, location per eccellenza. Il commissario Martusciello ricorda i bei tempi, in cui la memoria era un’arma fondamentale per portare a termine un’indagine nel più breve tempo possibile. Blanca invece è nel pieno di una crisi sentimentale con Liguori e come loro, tanti sono i piccoli intrecci che abbracciano la storia. Ciò nonostante c’è la consapevolezza del dover fare i conti con due nuovi e particolari casi. Questi però si concluderanno con il coinvolgimento emotivo e personale dei protagonisti, con uno stile agghiacciante e unico, come solo quello dell’amica Rinaldi sa essere. Come di consueto altro non vogliamo svelarvi, per cui vi lasciamo con un’altra riflessione di Patrizia sull’opera:
“La scrittura di Rosso caldo mi ha consentito di incontrare di nuovo i personaggi della serie di Blanca, ma anche la possibilità del cambiamento che accade nella vita reale e quindi nell’immaginazione.
Blanca, per esempio, rinnova un patto dimenticato con la solitudine. Abbandona le prospettive dell’attesa amorosa e si ritrova di nuovo selvatica e forte persino con i dubbi suoi resistenti.”
Unica e meravigliosa la scrittura di Patrizia Rinaldi. Una scrittura che rispecchia la particolare e ammaliante bellezza del suo animo.