“La sua barba non è poi così blu”, di A. Articoni. Recensione e intervista all’autrice.
27th Aug

2015

IMG_20150825_122546

“La sua barba non è poi così blu”, di A. Articoni. Recensione e intervista all’autrice.

Un saggio che ancora, a distanza di vari mesi dalla sua pubblicazione, sta andando alla grande è: “La sua barba non è poi così blu”, di Angela Articoni per il marchio editoriale Aracne. L’autrice è una dottoranda dell’Università degli Studi di Foggia, specializzata in letteratura per l’infanzia. Una persona di una dolcezza e di una sensibilità più unica che rara, oltre ad essere estremamente preparata e competente nel suo campo. Il titolo del testo riporta una frase detta dalla protagonista della fiaba di Barbablù, la quale se la impone per accettare il matrimonio con quest’ultimo. Questa espressione nella società odierna, viene utilizzata da molte donne che subiscono e accettano in maniera tutt’altro che passiva, le violenze dei loro compagni, sperando magari che qualcosa prima o poi possa cambiare. Speranze però, talvolta completamente inutili e che sfociano spesso in vere e proprie tragedie. Al centro quindi abbiamo un racconto e la conseguente interpretazione di ogni suo simbolo, che riporta costantemente in prima linea alcuni personaggi storici noti e le loro esperienze in materia. Un’altra interessante parte è poi dedicata al mondo dei disegnatori, componente essenziale per chi come la Articoni, si occupa di letteratura per l’infanzia. Il tutto con una particolare attenzione alle trasformazioni dettate dallo scorrere inesorabile del tempo. Un saggio sicuramente dal gusto ineccepibile e che va letto pagina dopo pagina, con riflessioni continue e profonde.

Di seguito riportiamo parte della chiacchierata fatta a tal proposito con l’autrice:

- Come, quando e perché ti sei avvicinata alla letteratura per l’infanzia?

Quando mi sono avvicinata alla letteratura per l’infanzia… E’ stato sempre un amore latente, pensa che tra i libri che ho più a cuore c’è una raccolta in volumi di fiabe da tutto il mondo che comprai da giovanissima. Ma questo amore, come tutte le cose della mia vita è scoppiato per caso e sempre in ambito universitario. Stavo per laurearmi in pedagogia alla magistrale e venne fuori un corso di specializzazione universitario con nomi importanti nel campo della letteratura per l’infanzia: potevo lasciarmelo sfuggire?

- Nel testo affronti tematiche delicate e particolari. Il tutto nasce da qualche esperienza che hai seguito da vicino?

Ho seguito un corso di formazione universitario dedicato alle donne e, alla fine, bisognava produrre qualcosa che avesse attinenza con le lezioni seguite. Ho cercato di sfruttare le mie competenze e ne è nato un piccolo saggio su Barbablù come archetipo del più terribile dei mariti. Da qui la sollecitazione della prof.ssa Cagnolati ad approfondire e quella di Mercedes Arriaga che a Siviglia, dove sono stata sempre per studio, cura un gruppo di ricerca, Escritoras y Escrituras, che si occupa di scrittura al femminile, questioni di genere nella letteratura, personaggi femminili nella letteratura, ecc. Poi la ricerca è una catena, cominci e non ti fermi più perchè trovi cose sempre più interessanti e, a volte, inaspettate e sorprendenti, C’è bisogno di qualcuno che ti dica “ora basta, fermati!” perchè, altrimenti, andresti avanti ad oltranza. In questo libro, per esempio mi sono limitata ad analizzare alcuni racconti di Barbablù, perchè ce ne sono centinaia, così come per i film ho dovuto fare una scelt: da ogni capitolo potrebbe nascere un altro libro.

 

 

 

Condividilo: