2017
“Il mistero della buccia d’arancia” è un libro di Lia Tagliacozzo, illustrazioni dell’artista Angelo Ruta – Einaudi Ragazzi collana “Storie e Rime” Gennaio del 2017.
La scrittrice, nativa di Roma, ha maturato nel corso del tempo un interesse per la questione ebraica, in virtù del quale ha scritto: “Anni spezzati”, “Inviati per caso” e “Melagrana”.
Il libro è stato pubblicato in occasione di una ricorrenza che ogni anno induce la coscienza umana a pervenire ad accurate riflessioni riguardanti il valore della vita, la cura con cui viene nutrita giorno dopo giorno, la forza consolidata dal trascorrere del tempo e l’incombenza del male che senza preavviso o motivazione, rischia di dilaniare le radici di un individuo, di un popolo: la giornata della memoria.
Il narratore della storia è una bambina ebrea di nome Anna che frequenta la scuola elementare; un mattino, recatasi a scuola, la maestra di storia assegna alla classe una ricerca che prevede l’apporto sia delle fonti scritte che di quelle orali.
Anna odia la storia, e per tal motivo chiede aiuto a sua cugina Yael che le suggerisce di basarsi, per le fonti orali, su un comportamento abituale della loro nonna materna vissuta durante il periodo della seconda guerra mondiale: la nonna, infatti, non mangia mai le scorzette d’arancia preparate dal nonno con tanta cura, nonostante sia molto golosa e non rifiuti alcun tipo di cibo.
Quest’avvincente avvio della storia apre una strada molto più ampia che condurrà la narratrice ad addentrarsi nei segreti delle sue radici, di un passato taciuto alla memoria, di un dolore mai dimenticato.
La narrazione è caratterizzata da periodi semplici in cui vi è la presenza di un lessico facilmente comprensibile, vicino al linguaggio comune dei ragazzi. I personaggi interloquiscono tra di loro dando luogo a veri e propri dialoghi che sfumano in descrizioni della vita moderna, giungendo ad abbracciare un passato ben espresso e delineato nel corso del racconto.
Ciò che colpisce il lettore è lo sviluppo che compie la bambina da un mancato interesse nei confronti di una disciplina come la storia, ad un vero e proprio amore suscitato nel suo animo nel momento in cui ad un nozionismo presente nelle pagine di ogni libro (fonti scritte) che sfoglia per raccogliere delle informazioni, si aggiunge la testimonianza orale della nonna che dà un’esistenza precisa ad ogni avvenimento.
La riflessione è presente in ogni pagina che non ha soltanto lo scopo di raccontare una storia, ma la Storia che ha unito per la sua grandezza persone con tradizione, lingua e cultura differenti, attraverso le medesime emozioni e sentimenti: paura, forza, coraggio, determinazione, sgomento, angoscia.
È ciò che Anna prova durante l’ascolto del discorso della nonna che non solo fa vivere un momento storico particolare che coincide con l’introduzione delle leggi razziali, ma gli svolti che hanno modificato il fluire della vita di tutti coloro che rischiavano di essere catturati dalle truppe naziste, di rischiare di non rivedere mai più un volto o di provare gioia, pace o libertà.
Viene data maggiore rilevanza all’audacia di alcune persone che rischiavano di congiungere il proprio destino con quello di un ebreo nel momento in cui con coraggio li ospitavano nella propria abitazione, ma anche lo stesso coraggio degli ebrei che difronte a uno scenario così desolante, cercavano speranza altrove, oltrepassando il confine della Svizzera.
Il libro può offrire ad un bambino delle informazioni essenziali per comprendere la storia di un popolo, in questo caso, quello ebraico, mediante una tale leggerezza che colpisce il suo cuore senza rabbuiarlo completamente, ma mantenendo viva la speranza.
Ed è proprio quest’ultimo concetto che prevale nelle parole della nonna, un messaggio che custodirà per sempre sua nipote dentro di sé, perché: «la paura può tenerti prigioniero, la speranza può renderti libero» (dal film “Le ali della libertà”).
Carolina D’Alise VBP Liceo Serao – Centro Leggimi Forte