2017
Il giorno 21 ottobre 2017 presso l’auditorium della Scuola Catullo di Pomigliano D’Arco (NA) si è tenuto un interessante convegno sulla figura di Don Milani. Le classi V AP indirizzo Scienze Umane del Liceo “ Cantone” di Pomigliano d’Arco
SCUOLA DI DON MILANI SCUOLA DI DOMANI
(PIGNATIELLO M.) PRESENTAZIONE
BARBIANA, anno 1923
Don Milani mostrerà sempre uno spirito libero, dotato di una forte autonomia interiore, seppur molto emotivo. Egli plasma una scuola che non è né facile né amichevole, si sente padre degli alunni e si comporta da tale; nel suo progetto educativo amerà coloro che nella società sono visti come “ ultimi”. Il suo spirito ribelle non fu apprezzato né dallo stato e né dalla scuola . L’insegnamento della lingua”, questo è il perno fondamentale della sua pedagogia. La sua principale e costante preoccupazione si esprime nello sforzo di ridare la parola ai poveri, spezzando il circolo vizioso, secondo il quale le classi superiori condizionano la lingua e così facendo si approfondisce il divario tra le classi sociali. Il pensiero del Maestro (Don Milani) è spesso rivoluzionario e per l’epoca ritenuto pericoloso, per questa ragione fu emarginato in un paesino lontano BARBIANA!!!
( GINASTRA V.) Napoli anno 2017,
Gli insegnanti si sentono smarriti nella scuola dell’autonomia. Tutto dovrebbe essere più semplice, ma purtroppo non è così, in quanto l’insegnante si ritrova immerso nelle carte della burocrazia: Compiti, relazioni, verbali, programmazioni e classi numerose da gestire e non ha più il tempo di guardare negli occhi l’alunno. Il Compito dell’insegnante non è solo quello di istruire l’alunno ma prepararlo ad affrontare la vita reale con grinta e gioiosa fantasia. E se non fa questo non possiamo dire che è un buon insegnante.
Ora entreremo in uno squarcio di conversazione tra la scuola di Don Milani tratto da “Lettera di una professoressa” e l’esperienza della scuola di oggi tratta dalla vita reale .
(MONDA) Spesso gli amici mi chiedono come faccio a far scuola. […] Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola.[…]
(PRESI) La domanda giusta non è come fare la scuola ma come essere un buon insegnate. Per essere tale non bisogna essere sapiente e conoscere tutte le materie, essere in grado di non far passare la passione negli alunni.
(PANICO G.)Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario del motto fascista “Me ne frego”.
(CACCIA R.) Saj ‘ncopp’ A parete da scuola nostra sta scritto “nun me ne fotto e nun ci credo è il motto intraducibile dei peggiori giovani italiani che significa : “ non mi interessa e non ci credo”.
(MOCCIA A.) (Alla scuola di Barbiana) non c’era ricreazione. Non era vacanza nemmeno la domenica. Nessuno di noi se ne dava gran pensiero perché il lavoro è peggio. Ma ogni borghese che capitava a visitarci faceva polemica su questo punto. […]. Lucio che aveva trentasei mucche nella stalla (da sconcimare ogni mattina) disse:” La scuola sarà sempre meglio della merda”.
(SICILIANO D.) A scola nostra invece ,Nuje ascimm, jamme dint’o bagno, tenimm a ricreazione, fumamm, nuke tenimm 36 esercizi, che palle
La scuola sarà sempre meglio della merda
(SICILIANO D.) Beati voi, ma la nostra scuola è proprio una merda senza meta.
(Lettera a una professoressa )
(RUSSO ASSUNTA)* La scuola: un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
Se si perde loro (gli ultimi) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
( Castiello D. ) qua si impazzisce e non si guarisce.
(Lettera a una professoressa)
* La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde. La vostra “scuola dell’obbligo” ne perde per strada 462.000 l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi (insegnanti) che li perdete e non tornate a cercarli.
( Panico E.) Perdere 462.000 studenti all’ anno e avere insegnanti incompetenti significa che c’è solo un problema: la scuola
Voi dite d’aver bocciato i cretini e gli svogliati.
Allora sostenete che Dio fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri. E’ più facile che i dispettosi siate voi”
C’a invece vanno avanti solo i raccomandati. Dij non centr nient. Nu fa’ nascere ne sciem’ ne svugliat’…sit’ vuje che facit ‘a differenza.
( PANICO GILDA)La lotta di classe quando la fanno i signori è signorile. Non scandalizza né preti né i professori che leggono l’Espresso.” ( Lettera a una professoressa )
( FERRARO MARIA PIA)la lotta dei ragazzi sembra una ragazzata anche dall’ Espresso contestata.
Il fine giusto è dedicarsi al prossimo. E in questo secolo come vuole amare se non con la politica o con la scuola? Siamo sovrani. Non è più tempo delle elemosine, ma delle scelte.
il fine giusto è pensare solo a se stessi, come può la politica e la scuola essere il nostro punto di riferimento?
( CASTIELLO) Si chill nun lasciano ‘a poltrona e a scola nu migliora nuje jamm a vennere ‘o mellon
(Lettera a una professoressa)
(RUSSO ASSUNTA) La differenza tra noi e voi non è nella quantità, né nella qualità del tesoro racchiuso dentro la mente e il cuore, ma qualcosa che è dentro la soglia stessa: la Parola
La differenza tra nuje e vuje sta dint’a capa e non dint’o core e da parola non avimm fatt’ tesoro
(Una lezione alla scuola di Barbiana)
* Purtroppo la mia previsione è che sarete pecore, che vi piegherete completamente alle usanze, che vi vestirete come vuole la moda, che passerete il tempo come vuole la moda.[…] Rifletteteci! Ne avete l’età.
che social nu’ gregge ‘e pecore simm addiventate, uno appriesso ‘a nata simm tutti fotocopie e simm succubi ellat
(RUSSO GIUSY) COREOGRAFIA: adesso assisteremo ad una coreografia dalla quale si evince l’efficienza ma allo stesso tempo la rigidità adoperata nella scuola di Barbiana. Il metodo adottato da don Milano era rigoroso ma non opprimeva l’interiorità dei suoi discenti, anzi, dimostra a tutti coloro i quali frequentano la scuola che il riscatto è possibile combattendo l’ignoranza mediante la cultura. E’ meglio la cultura e la scuola piuttosto che spalare merda nella stalla , diceva lo stesso MILANI, il quale comportandosi come un Padre ma anche come un LEADER riusciva mediante la formazione a far spiccare il volo agli studenti. La coreografia verrà interpretata da Imma E Giusy sulle note Di Ludovico Enaudi FLY