2013
Il nome di Luisa Mattia è ritornato già due volte nelle librerie quest’anno. Protagonisti “Noi Siamo così” edito da Sinnos e “Benvenuti sull’Olimpo. I Mitici” che invece porta il marchio editoriale della Gribaudo. Due libri per ragazzi, diversi eppure scritti con la stessa leggerezza e passione, carattereistiche proprie di un’autrice ormai ampiamente conosciuta e stimata nell’ambiente. L’idea di mettersi a lavoro sul primo libro indicato nasce dopo l’incontro della scrittrice con una classe di scuola media, sita nella periferia romana. Le storie e i personaggi raccontati non esistono eppure, non sono mai stati così tanto vicini alla realtà. Raccontano la quotidianità con cui si trovano a combattere milioni di adolescente in ogni momento e in ogni luogo del mondo, dolori, gioie e difficoltà comprese. Il secondo invece si diverte a spiegare, in modo sempre ineccepibile e allegro, le avventure del piccolo Mercurio e della sua mega-family. Anche questa una storia mirata ad offrire molteplici spunti di riflessione e a sottolineare il valore dell’amicizia.
Romana e tra i membri creatori e direttori del noto “Fantabosco”,la Mattia è una donna semplice, una di quelle poche scrittrici che non affondano la penna sul foglio tanto per. In ogni sua parola si nasconde la bollente e affascinante passione verso questo mestiere, che ricordiamo include anche e soprattutto il confronto con i lettori, in modo particolari quelli piccini.
Abbiamo esposto alla mitica scrittrice romana alcuni quesiti a cui, cordialmente ha risposto nel modo seguente:
Dove e come nasce l’idea di dare vita a una nuova storia?
Non so rispondere. Non c’è un luogo né un momento. C’è, per quel che riguarda me, un’emozione, un volto, un incontro o un tema sul quale, nel corso del tempo, più o meno consapevolmente, costruisco pensieri e storie. Spesso pensieri e storie non si trasformano in un racconto o in un romanzo. Altre volte accade. Non c’è una regola. Può accadere anche che un editore mi chieda se ho una storia “così e cosà”. E magari la storia non c’è, perché non sono una che tiene storie e racconti nei cassetti. Può accadere, però, che la richiesta di un editore sveli e riveli una storia “dormiente”. La domanda “risveglia” la storia. Mi è accaduto con il libro ” Merlino. Il destino di un giovane mago”, per esempio. Da tempo leggevo e apprfondivo le tante storie legate al ciclo arturiano, quando è arrivata la proposta dell’editore. I libri nascono sempre da un incontro ma sono anche il risultato di fortunate coincidenze.
- E’ vero che uno scrittore è particolarmente legato all’ultimo libro che partorisce? Cosa ne pensi a riguardo?
Nel mio caso direi di no. Io sono legata…al libro che verrà.
- Raccontaci lo splendido, anche se spesso difficile e pieno di ostacoli, rapporto che s’instaura tra chi impugna la penna e quel foglio bianco che viene completamente riempito da qualcosa che va ben oltre l’inchiostro.
Domanda impegnativa a cui rispondo brevemente: si scrive per raccontare e non viceversa. Fatica e difficoltà vengono accompagnate sempre – almeno nel mio caso – alla gioia del racconto e della ricerca della voce narrativa che darà identità al libro, ai personaggi, agli avvenimenti. Per me, la pagina bianca non è un avversario ma uno spazio di accoglienza.