Le Iene Nadia Toffa e Frank Matano a Pomigliano per la presentazione del libro “Quando il gioco si fa duro”
9th May

2014

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Le Iene Nadia Toffa e Frank Matano a Pomigliano per la presentazione del libro “Quando il gioco si fa duro”

Da anni pronti ad affrontare non solo tematiche per ragazzi, ma anche per adulti, siamo stati onorati, come Leggimi Forte, di aver ospitato una delle Iene più ficcanti ed intraprendente della tv italiana: Nadia Toffa, venuta a presentare il suo primo libro, edito da  Rizzoli per la collana Controtempo, “Quando il gioco si fa duro”. Il lavoro, completamente ispirato a molti dei servizi (10 in totale) che la stessa Toffa ha girato per Le Iene sull’argomento, è un mix esplosivo tra riflessioni che fa la stessa autrice sul problema del gioco d’azzardo e storie vere, che trasmettono al lettore il senso della malattia e la reale ansia che prova un ludopatico durante l’arco delle sue giornate. Con lei sul palco, anche l’amico Frank Matano, Iena e Youtuber tra i più seguiti in Italia, e Paolo De Luca, giornalista de “La Repubblica”, che ha condotto l’incontro.

Prima della presentazione, ecco che siamo riusciti a rubarle due battute:

«Come hai iniziato a seguire la ludopatia e, di conseguenza, ad approcciarti a questo mondo?»

«Ero ad Ancona per un altro servizio e mi trovavo fuori ad un bar alle 7 del mattino con altre 7/8 persone che, come me, aspettavano l’apertura. Una volta però alzata la saracinesca, io fui l’unica ad avvicinarmi al bancone per il caffè, mentre gli altri si diressero subito in una stanza sul retro completamente oscurata; incuriosita li seguii e, per la prima volta, mi fermai davvero ad osservare questi uomini seduti a Slot-Machine o Videolottery che iniziavano a giocare dal mattino presto. Accostatomi ad uno, chiesi perché fosse lì così presto, e lui rispose “In questa macchinetta ci sono soldi miei, e non mi alzo finché non escono!”. La cosa mi sconvolse!»

«Credi che in Italia il problema della ludopatia sia sottovalutato?»

«Assolutamente si! Non è vista al pari delle altre dipendenze come droga o alcool e, secondo lo Stato, un malato deve andare, salvo cliniche private, a curarsi nei SERT, però già pieni di lavoro tra tossicodipendenti ed alcolisti. Non ci sono abbastanza medici, ma alla società poco importa»

«Tutti abbiamo giocato al Superenalotto o la schedina. Qual è il tuo rapporto col gioco?.»

«In Italia ci sono circa 32mln di persone che hanno giocato d’azzardo almeno una volta, di cui 800mila sono ludopatici e 2mln a rischio. Certo che gioco anche io, solo che il mio rapporto è sano: amo le carte e i giochi d’abilità, anche se non nego di aver tentato più volte, nonostante la quasi impossibilità di vittoria, la fortuna al Superenalotto»

«Questo è il tuo primo approccio con la scrittura. Quali sono le differenze nel trattare lo stesso argomento in un servizio in tv e in un libro, e quali difficoltà hai incontrato?»

«La preparazione e lo studio è simile anche se nel libro hai molto più spazio, mentre in tv i tempi sono prestabiliti a tavolino. Scrivendo puoi approfondire temi, come ad esempio questo, in un unico testo, mentre a Le Iene mi ci sono voluti un bel po’ di servizi avendo a disposizione 10/15 minuti per volta»

«Una curiosità. “Quando il gioco si fa duro” è il tuo primo libro, ma hai fatto (e farai) tante altre inchieste, come quella sulla Terra dei Fuochi: dobbiamo aspettarci a breve altre pubblicazioni?»

«Si, decisamente! Ho affrontato anche temi come quelli legati al sistema sanitario italiano o alla violenza sulle donne, fino alla pedofilia online e di certo non mi fermo qui. Spero quanto prima di avere un’altra possibilità per trattare l’ennesima importante tematica e sensibilizzare un po’ di più la società e soprattutto voi giovani»

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